In bicicletta tra i parchi delle risorgive: da Codroipo a Villa Manin passando per le risorgive dello Stella, di Virco e di Flambro – impressioni

Prima di parlare delle nostre impressioni pensiamo sia giusto, questa volta, raccontare come si è arrivati alla “formulazione” di questo itinerario. Volevamo visitare Villa Manin, la più grande villa veneta del Friuli Venezia Giulia. Non la conoscevamo  e, quando l’abbiamo vista, ci siamo accorti che la sua magnificenza non poteva essere accompagnata che da un itinerario dove non vi fosse altro di pari bellezza ma, allo stesso tempo, dove vi fosse qualcosa altro di stupendo. Detto così sembra un po’ folle ma, se avrete modo di fare questo percorso, capirete in pieno il significato di questa prefazione. Villa Manin è bella da togliere il fiato: già da lontano, dall’inizio del lungo viale che la introduce, se ne coglie la maestosità. Ma quando ci si affaccia sul prato che le sta davanti, quando ci si lascia abbracciare dai due porticati laterali (che di primo acchito fanno venire alla mente il colonnato del Bernini che incornicia piazza S. Pietro a Roma) si rimane davvero senza fiato. Sarebbe giusto dedicarle qualche ora, visitare con calma le sue stanze e lo stupendo parco che si estende sul retro ma, da ciclisti con diversi chilometri davanti, per questa volta ci siamo accontentati di un’occhiata alla cappella, alla vecchia scuderia e alle stanze dove si trova una collezione di vecchie armi (ripromettendoci di tornare con più calma). Dopo villa Manin qualsiasi altra villa avrebbe sfigurato quindi il resto della strada lo abbiamo fatto immersi completamente in architetture naturali di inestimabile bellezza. Il territorio delle risorgive è una magia d’acqua. Cristallina, pura, gorgogliante, rumorosa, riempie gli occhi e le orecchie. Lascia intravedere erbe e muschi che sembrano smeraldi, fa sguazzare pesci veloci e circonda alberi, canne, sterpi di diversi tipi. Noi abbiamo avuto la fortuna di attraversare questi luoghi dopo un paio di giorni di pioggia abbondante che aveva aumentato il volume dell’acqua riempiendo, a tratti, porzioni di campi. Tra una zona di risorgiva e l’altra, pioppeti, pioppeti immensi, file di alberi regolari, fieri nel loro essere alti e diritti, come soldati in fila con le mani tese verso il cielo. E alla fine, prima di ritornare al punto di partenza, il Tagliamento. Le sue acque azzurre, il pietrisco bianco delle sue rive, hanno completato questo mosaico. Come avrete capito un itinerario suggestivo, romantico, quasi completamente tra strade di campagna e argini. Non un percorso difficile ma un percorso impegnativo, da affrontare con un po’ di allenamento e una bicicletta ben ammortizzata.