Da Asiago al Monte Corno e ritorno per la strada del vecchio trenino: itinerario ad anello – impressioni

ALLA SCOPERTA DELL’ALTOPIANO DI ASIAGO

Siamo convinti che una delle nostre prerogative sia quella di esser sempre il più possibile sinceri e realisti rispetto alle proposte di itinerario che vi presentiamo.

Ecco perché iniziamo questa breve descrizione usando la parola DIFFICILE.

Si, l’itinerario che vi proponiamo è, senza dubbio, riservato a coloro che hanno buone gambe e tanto fiato e soprattutto un bel po’ di esperienza.

Certo che, a ripagare questi requisiti, vi è davvero qualcosa di speciale.

La parola d’ordine è “montagna” …. Sono circa 40 km. di montagna pura, di cui il 70% di salita e il restante di discesa ma non dolce e tranquilla, anzi, discesa principalmente su sentieri dal fondo sassoso.

Ma la parola montagna non è solo questo …… Montagna vuol dire chilometri percorsi in mezzo al bosco, col solo rumore dei cinguettii dei vari tipi di uccello o dello stormire delle foglie; con le narici sature dal profumo dei fiori e dei funghi, con gli occhi che passano dall’erba ai fiori, dai cespugli alle mandrie di mucche che pascolano indisturbate.

Montagna è trovarsi al confine tra la terra e il cielo, è la sensazione di essere soli sulla cima del mondo, è guardare a valle e, come diceva il testo di una famosa canzone di F. Guccini , pensare che “L’immensa pianura sembrava arrivare fin dove l’occhio di un uomo poteva guardare”.

Credo che, per un ciclista, poche cose diano soddisfazione come lo “scollinare”.

E, credetemi, farlo sul Monte Corno, dopo aver percorso una salita con strappi a volte dalla pendenza del 13%, superando un dislivello di 300 metri , farlo è davvero, davvero una soddisfazione immensa.

Come è bellissimo percorrere in sella quello che viene chiamato “il giro delle malghe” e che permette, ai più esigenti, una sosta per l’assaggio o l’acquisto di prodotti tipici.

L’itinerario parte proprio da Asiago ed è ad Asiago che si ritorna percorrendo, da Cesuna, un tratto di quella che una volta era una vecchia ferrovia, la “strada del trenino”, una pista ciclabile che ci fa ritornare i ciclo turisti che siamo e che ci offre degli scorci affascinanti su illimitate distese di verde.

Forse più un itinerario da mountain bikers che da ciclo turisti quali noi ci riteniamo di essere però, a volte, cercare di confrontarsi coi propri limiti, coi propri mezzi, e vedere di riuscire a superarli è una sensazione veramente piacevole (come si suol dire ….. il gioco vale la candela)