In bici da Mantova a Peschiera del Garda lungo la ciclabile del Mincio – impressioni

Questa volta abbiamo deciso di sovvertire un classico itinerario e di percorrere il famoso tragitto Peschiera/Mantova da sud verso nord: praticamente al contrario rispetto a quanto si trova comunemente in qualsiasi sito di riferimento.

Questa nostra decisione è nata dal fatto di trasformare la “passeggiata in bicicletta” in una due giorni, in modo da poter gustare prima la splendida città di Mantova e poi il bellissimo percorso lungo il Mincio.

Mantova è una città incantevole: raccolta e tranquilla è perfettamente e totalmente percorribile in bicicletta: non servono piantine o tragitti tracciati, basta inforcare la bici e pedalare e, in poco tempo, si possono toccare tutti i suoi lati e gustarne l’armonia.

Potremmo usare pagine intere per elencare il nome dei suoi palazzi, la storia dei suoi monumenti, eviteremo di tediarvi dicendovi solo che, quando arriverete a piazza delle Erbe e da qui andrete poi in Piazza Sordello, vi sembrerà di aprire uno di quei vecchi carillon e di veder spuntare la ballerina che si muove al suono della melodia, penserete di entrare in un set cinematografico, dove bellissimi palazzi e chiese sono stati riprodotti in uno spazio ristretto.

No, non è così, questa è proprio Mantova, che propone i suoi gioielli in un susseguirsi di immagini una accanto all’altra, tanto da non dare al visitatore neanche il tempo di pulirsi gli occhi prima di riempirli ancora di una nuova bellezza.

E dopo tanta beltà ci sentiamo di darvi un consiglio: non fatevi mancare il piacere di assaggiare i piatti della cucina mantovana: i tortelli di zucca e amaretto o i formaggi accompagnati dalla mostarda locale, daranno al vostro palato un piacere indimenticabile.

Un capitolo a parte (ed una giornata a parte) merita la bellissima Ciclabile del Mincio.

La pista è tutta asfaltata, ben tenuta ed adatta a chiunque.

Il fiume accompagna i ciclo amatori per tutto il tragitto: è un fiume importante, dalle acque di un verde smeraldo che a tratti si increspano  (in corrispondenza di restringimenti artificiali del letto o di piccole chiuse) creando dei giochi d’acqua incantevoli e  regalando ai viaggiatori trine e merletti, bolle e schiuma affascinanti.

La cosa che ci ha più colpito è stata la varietà di uccelli acquatici presenti; abbiamo visto cigni alzarsi in volo, cormorani ed aironi dividersi gli argini con eleganza regale, svassi maggiori pescare, papere, anitre, germani reali  nuotare curiosi guardando noi viandanti come fossimo “fauna protetta”.

Lungo il tragitto si incontra il piccolo borgo medioevale di Borghetto: merita senz’altro una sosta anche se il sabato e la domenica è meta di molte comitive e quindi non lo si può gustare a pieno.

Il percorso è semplice, permette ai ciclisti di focalizzare l’attenzione sul paesaggio, di gustare la Pianura Padana nella sua maestosità, di godere del profumo dei campi, del colore degli alberi, del rumore dell’acqua e del canto degli uccelli.

Come in altre occasioni, l’arrivo a Peschiera e il seguente affaccio al Lago di Garda, regalano emozione e soddisfazione.