1° Tappa da Praga a Sedlcany: impressioni

Salita. Questa è la prima parola che ci viene in mente una volta conclusa la prima “tappa”. Tanta salita.  Certo non la si può definire una tappa di montagna, ma poco ci manca. La partenza da Praga è molto suggestiva; si corre su di una bella pista ciclabile che costeggia il fiume Moldova. Ma dopo una decina di chilometri le cose cambiano perché bisogna abbandonare la ciclabile e percorrere, da Zabovresky, per circa 20 Km. un tratto di statale veramente pericoloso e che necessita di un’attenzione estrema: insomma una di quelle strade che noi definiamo “maledette”. Al di là di questa indicazione, tutto il percorso si snoda tra boschi ed immense distese di grano e di colza, assecondando continuamente un altopiano dove le salite sembrano sempre più lunghe delle susseguenti discese e dove il fiato a volte davvero non è sufficiente. Si, faticoso, ma immensamente soddisfacente. Il paesaggio poi apre il cuore: campi di grano senza fine, alberi da frutta lungo la strada, distese di erba che non hanno confini; profumi, canti di uccelli, mille sfumature di verde e niente altro. Pochissime case (i paesi che si attraversano sono molto piccoli), pochissime persone, zero confusione. Bisogna partire ben muniti d’acqua e sapere che con i nostri Euro non si compera niente: ecco perché è indispensabile cambiare a Praga, prima della partenza, un po’ di soldi in moneta locale. Sedlcany è una piccola cittadina: la gente è cortese, l’aria che si respira è quieta. Quel che ci rimane di questa prima giornata è la sensazione nettissima di essere in un mondo diverso, dove i tempi ed i ritmi sono completamente differenti dai nostri; dove forse il tempo si è fermato molti anni fa e sta scorrendo più lentamente. Affascinante, invidiabile forse, il senso di pace che ti pervade lungo queste strade.