Feltre e le Prealpi Feltrine: descrizione

Feltre e le Prealpi Feltrine, nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi:
percorso ad anello ai piedi delle prealpi feltrine, con partenza da Feltre  fino a Cesiomaggiore e Busche e ritorno a Feltre.

Da vedere…

Feltre

Città fortificata, Feltre sorge al centro di un anfiteatro naturale situato ai piedi delle Prealpi.

Il territorio già abitato in età preromana, nel I sec. a. C diviene un fiorente municipium, uno strategico snodo commerciale e militare lungo la via Claudia Augusta, importante arteria che collegava il porto di Altino con l’area danubiana. Al collasso dell’Impero romano seguono i saccheggi e gli incendi di Visigoti, Alani, Unni, Ostrogoti e Longobardi che la distruggono nel 569 d.C.
In epoca medioevale, sotto l’autorità del vescovo conte, è ripetutamente contesa dai Trevigiani e poi conquistata, tra deboli tentativi di ripresa, da Ezzelino da Romano, dai Caminesi, dagli Scaligeri, dai sovrani di Boemia, dai Carraresi e dai Visconti, ultimi signori della città.
È il 1404 quando Feltre lega le proprie sorti a Venezia. La potente Repubblica, che aveva creato un vasto stato in terraferma, impone il proprio dominio e la città vive un momento di splendore.
Nel 1509-1510 la fedeltà dei Feltrini verso Venezia è messa a dura prova: le truppe di Massimiliano d’Asburgo (lega di Cambrai) invadono, conquistano e saccheggiano la cittadella. La città rinasce sui ruderi dei vecchi lotti gotici, sulle macerie degli edifici pubblici e religiosi, abbellendosi di palazzi e chiese dalle splendide facciate tutte decorate ad affresco e graffito. Palazzo Crico Tauro, affrescato dal Morto da Feltre, palazzo Salce Aldovini Mezzanotte, palazzo Cantoni, palazzo Muffoni, la cui facciata è affrescata dalla cerchia di Marco da Mel, palazzo Zugni, palazzo Banchieri ingentilito da pregevoli graffiti eseguiti da maestranze centro italiane, palazzo Pezzani, palazzo Zucco e palazzo Altino Salce si rincorrono dentro e fuori le mura.

Lo splendore ormai è finito, Venezia lentamente decade e Feltre, ne segue le sorti. Travolta dalla ventata rivoluzionaria francese nel 1797, ceduta con il trattato di Campoformio all’Austria, la città viene annessa al regno d’Italia nel 1866.

http://www.comune.feltre.bl.it/

Pedavena

Il Comune di Pedavena, ai confini con Feltre ha oltre 4.000 abitanti.

Pedavena fu sede in epoca medievale di un importante castello, appartenuto all’antica famiglia dei Pedavena, di cui oggi non rimane traccia dopo le distruzioni legate alla Guerra di Cambrai.

Con il risorgere della vicina città di Feltre, Pedavena rimase luogo di soggiorno per la nobiltà cittadina e quindi furono costruite numerose ville tra il Seicento e l’Ottocento.

Il paese è famoso anche  per la storica Birra Pedavena.

 

Villa Pasole – Berton – Bonato

La più importante Villa di Pedavena e dell’intera provincia di Belluno, per dimensioni del corpo nobiliare, del parco, nonché degli annessi rustici e per la qualità architettonica oltre che ambientale, è la villa Pasole-Berton-Bonato, secentesca, che sorge a brevissima distanza dal vecchio municipio.

Secondo alcuni studiosi, la villa è stata costruita dai nobili Pasolea fianco dei ruderi del castello di Pedavena, acquistati alla fine del ‘400 per costruirvi la loro dimora di campagna. All’inizio del ‘600 tali resti presentavano ancora le tracce dell’incendio che lo aveva distrutto nel 1350.

La Villa fu costruita nella prima metà del ‘600 e infatti in un affresco compare la data del 1666. Fu poi rifinita e completata con la scala di accesso ed altri particolari nel ‘700. Nel 1744 risulta infatti completamente finita cosi’ come la vediamo oggi.

Di fronte alla Villa vi è un giardino all’italiana circondato da una peschiera, alimentata da una sorgente situata poco più a monte della Villa e ad ovest un ampio parco, risistemato nell’800 a parco romantico con una lunga galleria vegetale di carpini, giochi d’acqua e boschetti

Prima dell’ingresso alla villa, affacciato sulla via pubblica, un oratorio ottagonale esistente già nel 1659.

La villa ha subito molte vicissitudini e trasferimenti di proprietà, dall’occupazione tedesca del 1917 fino al fallimento della Birreria Pedavena del 1975 che doveva farne la propria sede di rappresentanza, fino ad arrivare agli attuali proprietari che ne hanno impedito ulteriori smembramenti.

 

Cesiomaggiore

Il Comune di Cesiomaggiore si estende dalle zone montane del gruppo dolomitico del Cimonega (2548 m.) alla riva destra del Piave. Entrambe queste aree sono caratterizzate da elementi faunistici e botanici di particolare importanza.

La parte bassa del comune digrada dolcemente, tra colline e vasti prati, fino al Piave, sulle cui rive, presso il bacino artificiale di Busche, vi è un’interessante zona umida che offre rifugio, tra i canneti di mazzasorda, a numerose specie avi-faunistiche stanziali e migratorie.

Cenni storici:

Il territorio di Cesiomaggiore era già abitato in epoca pre-romana, ma fu probabilmente la venuta della “Gens Coesia” a stabilire il primo vero contatto con la laguna veneta tramite la Via Claudia Augusta Altinate, che proseguiva oltralpe e della quale resta tangibile testimonianza in un cippo commemorativo attualmente conservato presso la villa delle Centenere.
In età medievale Cesio fu sede della pieve di Santa Maria, chiesa dipendente dalla diocesi di Feltre e dal suo “vescovo – conte”. Il territorio, frazionato in numerosi possedimenti feudali, fu governato da castellani locali soggetti al vescovo. Tra essi vi furono i Muffoni, detti anche “da Cesio”, i Rambaldoni da Fianema, al cui lignaggio appartenne Vittorino da Feltre e i Corte da Marsiai.
Membri di queste famiglie ricoprivano spesso anche la carica di “marighi” o “capovilla” cioè capi dei villaggi e delle regole. Resti delle loro residenze fortificate ancora oggi sono visibili sia nel capoluogo comunale di Cesio sia nelle frazioni di Marsiai e Fianema. Nel 1423 Cesio entrò a far parte della Repubblica di Venezia e nei secoli successivi dell’Impero Austriaco e Francese; fino al 1866, anno in cui il Veneto fu annesso al Regno d’Italia e Cesio divenne, per regio decreto, Cesiomaggiore.
 

Uno dei particolari da citare di Cesiomaggiore sono le sue numerose frazioni:

žCossalter

žCol San Vito

žCullogne

žDorgnan

žFianema

žLa Busa

žLe Ave

žLe Montagne

žMarsiai

žMenin

žMorzanch

žPez

žPullir

žSalgarda

žSoranzen

žToschian

žTussui

žVal Canzoi

Tratto da: http://it.wikipedia.orghttp://www.comune.cesiomaggiore.bl.it/web