In bici da Belluno a Longarone: impressioni
|La diatriba tra gli estimatori del mare e gli amanti della montagna è all’ordine del giorno; c’è sempre qualcuno pronto a tessere le lodi di un ambiente rispetto all’altro, a decantarne i benefici o, ancor peggio, a denigrare ciò che non rientra nei propri gusti. Noi forse siamo “di bocca buona” o forse siamo solo amanti della natura, in tutte le sua manifestazioni, fatto sta che pedalare lungo la spiaggia o sotto la costa di una montagna è sempre, ugualmente, gratificante. Ed è la montagna la protagonista di questa ciclo passeggiata. Partiamo da Belluno, la provincia più settentrionale del Veneto, protetta a nord da una serie di bellissime montagne e divisa dalla pianura, a sud, dalle più dolci Prealpi. Città tranquilla, da gustare in ogni suo angolo, prima di partire per questo piccolo viaggio o alla fine, prima di riprendere la strada di casa. La nostra meta è Longarone, un paese del quale tutti ricordiamo il nome, associandolo all’immane tragedia del Vajont. Per arrivarvi percorriamo strade con poco traffico, con qualche strappo e qualche salita più dolce; a volte ci avviciniamo al Piave, altre lo vediamo scorrere appena sotto di noi. Tutto intorno montagne, che sembrano sempre dei giganti buoni, messi lì per proteggere le valli sottostanti. Sino a quando non si arriva a Longarone e si guarda in alto: la diga del Vajont è ancora lì, immobile ed inalterata negli anni ed è lì il monte Toc dal quale si è staccata la frana che ha provocato il disastro. Ed allora capisci che la montagna è davvero qualcosa da rispettare e da temere, da ammirare ma da non sfidare. Il paese è completamente nuovo, rifatto negli ultimi 40 anni, sembra una sfida vinta dall’uomo. Il ritorno a Belluno si fa ripercorrendo in gran parte la stessa strada anche se più facile stavolta (essendoci un po’ più di discesa). Quel che rimane è una sensazione particolare che si prova quando si vedono coi propri occhi posti dei quali ti avevano solo raccontato e ai quali è legato un evento speciale. Tutto sommato un itinerario non difficile, per il quale serve un po’ di allenamento e una buona riserva di fiato ma che offre uno sguardo “diverso” sul panorama montano e la possibilità di visitare una città forse troppo poco pubblicizzata.
Buona passeggiata.